Il conduttore del programma, Giampiero Marrazzo, ha quindi chiesto al campione se ci fosse un grande chef italiano al quale si è ispirato. La risposta di Matteo è stata questa: «Io ammiro molto Niko Romito perché sta proponendo una cucina che è completamente rivoluzionaria. Sta approcciando l’ingrediente sotto un punto di vista estremamente tecnico, in particolare il vegetale, in modo da esaltarlo al massimo e ridurre sia gli sprechi che la quantità di ingredienti utilizzati. Questo per favorire al massimo la semplicità visiva e la semplicità di gusto, che poi si dimostra essere la più completa e la più perfetta possibile».
Nel futuro della sua cucina creativa Matteo Cignetti vede quindi il vegetale, in quanto piatto sostenibile. «Il mondo vegetale è da scoprire e da rivalutare», ha concluso lo chef olimpionico «perché potrà favorire nel futuro la riduzione delle emissioni. È importante cercare di favorire il consumo del vegetale piuttosto che quello di carne o pesce».
«Complimenti al giovane Matteo, che a soli 19 anni può fregiarsi di un riconoscimento di prestigio mondiale», è il commento di Fabio Bucciarelli, direttore dell’Accademia Niko Romito di Castel di Sangro (L’Aquila). L’Accademia negli ultimi dieci anni ha formato 291 cuochi professionali, tutti occupati, e 40 di essi hanno aperto un ristorante proprio. «Matteo Cignetti ha scelto come punto di riferimento della sua creatività lo chef abruzzese fondatore della nostra Accademia, e ne ha abbracciato con entusiasmo filosofia e scelte. Conoscenze che la nostra scuola, attraverso una solida formazione professionale, trasmette alle nuove generazioni di cuochi. In vista dell’apertura del 18° Corso di cucina professionale dell’Accademia, le cui iscrizioni sono già aperte (inizio delle lezioni 3 ottobre 2022), ho intenzione di prendere contatti con la scuola alberghiera della Valle d’Aosta e chiedere a Matteo di parlare della sua esperienza ai nostri allievi, qui a Castel di Sangro».
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