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Sara Rocchio: la mia cucina di bellezza e ricerca

By July 9, 2023December 22nd, 2023Storie di allievi

Nata ad Agnone (Isernia) nel 2000, l’ex allieva dell’Accademia Sara Rocchio fin da bambina aiutava in cucina mamma e nonna. «Mia madre Antonella è un’ottima cuoca, che a sua volta ha imparato tutto dalla madre, nonna Ilda», prende subito a raccontare Sara. «Tutti i pomeriggi io e mamma facevamo i dolci, probabilmente la cosa più semplice che si può fare in casa, e fin da piccola ho dichiarato il desiderio di voler fare la cuoca».

La scuola alberghiera

Un desiderio assecondato dai genitori tanto che, finita la scuola media, Sara frequenta con profitto l’istituto alberghiero di Agnone. «Naturalmente ho scelto l’indirizzo cucina, ma quando al di fuori della scuola mi è capitato di lavorare in un ristorante vicino casa, mi mettevano in sala. Avevo 15 anni. Ogni volta che passavo davanti alla porta della cucina mi soffermavo a guardare il lavoro dei cuochi veri. Era il mio sogno», sorride la cuoca molisana.

Sara Rocchio con la divisa di Accademia

La scuola di alta formazione

«Preso il diploma, ho lavorato per un periodo in un bar di Agnone, ma naturalmente non era quello il lavoro che volevo fare. Ero uscita dall’alberghiero senza una formazione completa, e sentivo il bisogno di migliorare le mie conoscenze. A pochi chilometri da Agnone c’è la scuola dello chef Niko Romito, e sempre con il sostegno dei miei genitori mi sono iscritta alle selezioni. E tra il 2019 e il 2020, poco prima che le scuole chiudessero per il Covid, ho cominciato a frequentare il 15° Corso di cucina italiana professionale».

«Una lezione più bella dell’altra»

La scelta dell’Accademia di Castel di Sangro si rivela subito vincente per Sara Rocchio, all’epoca diciannovenne. «A livello professionale», riprende a raccontare l’ex allieva «l’atmosfera che si respira a Casadonna è unica, non solo per il paesaggio e per la struttura monastica, ma per la condivisione di molti spazi con un ristorante che ha tre stelle Michelin. A livello didattico teorico, le lezioni sono una più bella dell’altra, e le mie preferite sono state sicuramente quelle dedicate al marketing e al miele: belle, interessanti e piene di contenuti. A livello pratico, poi, le lezioni nei laboratori di cucina mi hanno fatto impazzire: era la prima volta in vita mia che entravo in una cucina professionale. Può sembrare strano che lo dica una studentessa di alberghiero, ma era la prima volta che, al di fuori della cucina di casa, prendevo in mano una padella».

«A Rivisondoli capisci veramente se puoi fare il cuoco»

Sara vive tre mesi intensi di formazione teorica e pratica che le fanno recuperare tutte le nozioni non apprese negli anni della scuola. «Ma è soprattutto in quel mese di tirocinio formativo a Spazio Rivisondoli che capisci veramente se puoi fare questo lavoro», sottolinea la giovane cuoca. «Un’esperienza dura e bellissima allo stesso tempo, dove contano forza di volontà e lavoro di squadra. Io, sotto la guida di chef Bellavia, mi sono occupata per 15 giorni di antipasti e per 15 giorni di pasticceria».

Tirocinio sospeso per Covid

Gli allievi del 15° Corso fanno appena in tempo ad iniziare il tirocinio curricolare in un ristorante professionale  – siamo a marzo 2020 -, che l’Italia chiude per la pandemia. «Io ero stata destinata a Spazio Milano», prosegue Sara «e mi sono trovata benissimo. Un ambiente molto professionale dove mi sono occupata di secondi. Appena è scattata l’emergenza Covid, noi allievi abbiamo fatto appena in tempo a lasciare Milano. Abbiamo dovuto attendere l’estate per tornare a fare il tirocinio».

Sara con Cristian Torsiello

Esame finale con ricciola agli agrumi

La convocazione per l’esame finale del 15° Corso arriva dopo l’ennesima riapertura decisa dal governo: appuntamento a Casadonna il 6 aprile 2022. «Con il senno di oggi avrei sicuramente fatto un piatto migliore, ma allora mi parve il piatto migliore che potessi fare», sorride Sara. «Alla commissione d’esame presieduta dallo chef ho proposto una ricciola marinata a secco con agrumi (arance e bergamotto), estratto di tarassaco e foglia di tarassaco con qualche goccia di gin e olio evo. Sono stata promossa e sono tornata a lavorare a Milano».

Una stagione all’Osteria Arbustico

Ma Sara ha un desiderio forte come la sua volontà: «Volevo lavorare in un ristorante stellato, e così ho cominciato a inviare il mio curriculum un po’ in tutta l’Italia. A chiamarmi per una stagione è stato lo chef Cristian Torsiello al suo ristorante Osteria Arbustico, a Capaccio, una stella Michelin. Da lui ho lavorato ai secondi da marzo a ottobre 2021». Conclusa la stagione a Capaccio, Sara ha continuato a inseguire il suo sogno di lavorare in un ristorante stellato, ed è stato lo stesso chef Torsiello a trasformarlo in realtà. «Lo chef Valeria Piccini, del ristorante Caino, ha chiesto a Cristian se poteva indicargli del personale preparato per la sua cucina, e lui ha fatto il mio nome».

Sara (seconda da sinistra) con la chef Piccini (al centro) e la sua brigata

Nella brigata della chef Piccini

Da novembre del 2022 Sara lavora nella brigata di cucina della chef due stelle Michelin Valeria Piccini, al Ristorante Caino di Montemerano, in Maremma. «Per me è la più brava delle donne chef italiane», afferma la giovane cuoca. «Sto imparando molto da lei: Valeria ama rinnovare la cucina tradizionale diffondendo valori e saperi come una vera insegnante culinaria. Oltre ad occuparmi della partita dei secondi di carne,  preparo anche la pasta fresca, ed è un piacere lavorare in una brigata in cui a spiccare sono qualità come la passione, la professionalità e l’amicizia».

Tornare in Molise: un sogno e un esempio

Il sogno nel cassetto di Sara è quello di ripercorrere la strada di un’altra celebre chef molisana allieva di Niko: Stefania Di Pasquo, della Locanda Mammì di Agnone. «Ho sempre ammirato il coraggio di Stefania, e non mi dispiacerebbe un domani tornare in Molise e lavorare a casa, come ha fatto lei. Ma so che la strada da percorrere è ancora lunga, e le cose da imparare lungo la nostra bellissima Italia ancora tante». La bellezza della ricerca. O la ricerca della bellezza. Questa la prospettiva di una giovane cuoca che ha scelto di affrontare un processo affascinante e gratificante che porta alla comprensione di nuovi concetti. E quindi ad innovarsi continuamente.

RISTORANTE CAINO

Via della Chiesa, 4

58014 MONTEMARANO (GROSSETO)

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